martedì 31 luglio 2012
STOP ALLE ZECCHE!
Affidato il servizio di
«disinfestazione da presenza di zecche» all’interno del Castello. Ad
eseguire l’intervento la ditta Radition s.a.s. di Milazzo che percepirà €
1.645,60, iva inclusa. L’intervento, disposto al fine «di garantire le
condizioni igienico-sanitarie volte a tutelare l’incolumità dei
visitatori», è scaturito dalla presentazione, il 2 luglio scorso, di
un’interrogazione del consigliere Damiano Maisano, a seguito della
sfortunata visita di una coppia di sposini, assaliti dalle zecche nel
giorno del loro matrimonio mentre erano in posa davanti al fotografo.
SEMPRE PIU' CASTELLO DEI DESIDERI
Ci
risiamo. Ancora una volta i turisti sono rimasti fuori dal Castello,
già chiuso alle 19,00 di ieri. Ancora una volta l’ennesima dimostrazione
che a Milazzo di turistico c’è solo la vocazione. Proprio la settimana
scorsa avevamo annunciato con soddisfazione quella che sembrava una
buona notizia per il più importante bene culturale cittadino: la
dilatazione dell’orario di apertura pomeridiana dalle 15,00 alle 21,00,
contrariamente all’orario invernale (15,30-18,30) rimasto in vigore sino
al 16 luglio scorso. Ma l’apertura sino alle 21,00, scaturita dalla
delibera di Giunta n. 78 del 12 luglio 2012, con la quale è stata
adottata un‘integrazione oraria per il personale contrattista ed LSU in
servizio al Castello, è durata appena due settimane. Già da ieri,
infatti, ha trovato applicazione una disposizione interna del dirigente
preposto che, a causa di un problema di natura burocratica (mancata
esecutività del provvedimento?), ha intimato ai contrattisti di tornare
nuovamente all’orario invernale.Ovviamente
nessuna comunicazione è stata data a cittadini e turisti, unici e soli
fruitori del maniero, i quali da qualche giorno brancolano nel buio,
visto che sono state rimosse le tabelle orarie affisse all’ingresso del
maniero.
Evidentemente
negli uffici comunali non si ritiene opportuno comunicare le variazioni
orarie agli utenti: basta darne comunicazione ai dipendenti, segno
evidente che i contenitori culturali di Milazzo, dal Castello a Palazzo
D’Amico, sono pensati non per garantire un servizio alla collettività,
ma solo ed esclusivamente per offrire posti di lavoro. E così il 27
luglio, nel cuore della stagione estiva, il Castello torna ad essere
bistrattato, senza un briciolo di buon senso, come emerge chiaramente
dal seguente interrogativo: considerato che i contrattisti possono
attualmente prestare servizio soltanto tre ore anziché sei, non sarebbe
stato più opportuno tornare alle tre ore lavorative, distribuendole
dalle 17,30 alle 20,30 (ore fresche) piuttosto che dalle 15,30 alle
18,30 (ore calde)? Perché non ci si mette ogni tanto nei panni di
turisti e visitatori? Come si fa a visitare il Castello sotto il sole
cocente delle 15,30? E ancora, tornando alle tabelle orarie: è possibile
che un adempimento così banale, ossia un semplice foglio A4 da stampare
al computer o scritto addirittura con un modestissimo pennarello,
rappresenti per il Comune di Milazzo un ostacolo insormontabile? E’ così
difficile affiggere un semplice foglio di carta recante un avviso di
questo tenore: «Ci scusiamo per il disagio, ma per problemi tecnici dal
prossimo 27 luglio il Castello, nelle ore pomeridiane, resterà aperto
soltanto dalle ore X alle ore Y»? Dobbiamo assistere ancora una volta a
scene mortificanti come quella di ieri sera, coi turisti disorientati di
fronte ad un cancello d’ingresso già sbarrato alle 19,00 e senza alcuna
tabella oraria? Concludendo, occorre aggiungere che il ritorno
all’orario invernale potrebbe compromettere anche l’apertura domenicale
pomeridiana, come già accaduto qualche volta in passato (Massimo Tricamo, oggimilazzo.it, 28 luglio 2012).
lunedì 23 luglio 2012
FINALMENTE GLI ORARI ESTIVI
Finalmente
una buona notizia per il Castello di Milazzo. L’Amministrazione
comunale ha infatti adottato gli orari estivi. Meglio tardi che mai,
visto che luglio volge ormai al termine. La chiusura pomeridiana, sino
allo scorso lunedì prevista per le 18,30, è stata infatti dilatata sino
alle 21,00, con apertura prevista per le 15,00. Nessuna novità invece
per gli orari mattutini: il Castello, che continuerà a rimanere chiuso
il lunedì, sarà infatti visitabile, come prima, dalle 9:30 alle 12:30. A
determinare le nuove fasce orarie la delibera di Giunta n. 78 dello
scorso 12 luglio, con la quale è stata deliberata un‘integrazione oraria
per il personale contrattista ed LSU, anche a seguito dei numerosi
pensionamenti (ben 34) che si sono verificati nell’ente dal gennaio 2010
ad oggi.
domenica 8 luglio 2012
PROPOSTA PER UNA FRUIZIONE IN TEMPI DI DISSESTO
La dichiarazione di dissesto
è ormai vicina. E non pochi sono quelli che temono un congelamento della
fruizione turistica del Castello a causa della carenza di fondi che impedirebbe
in primo luogo il pagamento del personale attualmente in servizio. In tal caso
allora è necessario adottare decisioni radicali e coraggiose, prendendo esempio
dal passato, dai recenti anni Novanta, quando le visite al più importante bene
culturale cittadino venivano assicurate da un solo dipendente, quel Mario
Napoli, la cui spigliata, energica ed appassionata presentazione del maniero non
ha mancato di farsi apprezzare da migliaia e migliaia di turisti venuti a
Milazzo. Tornare al passato, dunque, ma approfittando delle migliorie che in
questi ultimi anni sono state apportate all’interno della cittadella
fortificata. Come il costosissimo impianto di videosorveglianza, le cui
modernissime videocamere a 360° gradi, sino ad oggi mai utilizzate, sono state
installate nel corso degli ultimi lavori di manutenzione. Una decina di occhi
artificiali che garantirebbe al buon Napoli una vigilanza continua,
prescindendo dunque dal ricorso a decine di accompagnatori lungo il percorso di
visita, che dovrà necessariamente essere dotato di tabelle turistiche bilingue
in grado di offrire al visitatore un’informazione spicciola ma efficace sulle
singole realtà architettoniche dislocate entro la città murata, analogamente
alla cartellonistica già presente nell’area archeologica dell’antica cittadella,
che proprio in questi giorni ha ottenuto il necessario collaudo. E’ altresì necessario
che il lavoro delle videocamere venga supportato da una continua e costante
registrazione digitale, in modo tale da attivare l’intervento delle forze
dell’ordine nel caso in cui dovessero riscontrarsi furti o atti vandalici.
E tornare al passato
significa anche istituire nuovamente il biglietto d’accesso al complesso
fortificato e soprattutto all’antico Duomo, bene quest’ultimo - conviene non
dimenticarlo - di proprietà comunale. Un ticket che avrebbe lo scopo di far
fronte ad un essenziale ma efficace servizio di giardinaggio e di pulizia,
finanziando nel contempo gli straordinari del dipendente comunale preposto alla
custodia del Castello, le opere di disinfestazione, gli eventuali oneri
assicurativi, la revisione periodica dei dispositivi antincendio, minuscole
manutenzioni e tra l’altro il costo dei pannelli bilingue.
A tal proposito ci piace
ricordare che con delibera n. 6 del 21 gennaio 2011 la Giunta comunale, sulla base
delle risultanze statistiche degli anni precedenti, aveva determinato l’importo
del biglietto d’ingresso al Castello in sette euro per le «visite a biglietto
intero» ed euro 3,50 per quelle «a biglietto ridotto». E poiché la stima di coloro
i quali avrebbero pagato il biglietto ammontava a 17.000 visitatori annui
(7.000 interi e 10.000 ridotti), la Giunta nella suddetta delibera aveva
previsto in bilancio un introito di ben 84.000 euro, una cifra più che
sufficiente per sostenere le spese di cui sopra.
Il Castello non può e non
deve rimanere privo di fruizione, nemmeno in tempi di dissesto. Consentirne liberamente
la visita ai turisti, precludendo loro, in attesa di tempi migliori, l’accesso
ai singoli fabbricati, che resterebbero chiusi tranne il Duomo antico ed il
Monastero delle Benedettine, per il quale sono state già stanziate le somme
necessarie per l’allestimento del Museo della Città Murata, è una sfida
possibile e doverosa, anche con un solo dipendente (che andrà necessariamente avvicendato
con altro nel caso di ferie o malattia). Se poi il dissesto, come sembra
emergere dalle ultime dichiarazioni dell’Amministrazione comunale, non
precluderà l’opera dei contrattisti e di altri soggetti che sino ad oggi hanno
prestato servizio all’interno del Castello, beh, allora, tanto meglio. Saremo
in grado la prossima estate di rendere fruibile alla collettività il nostro
monumento per antonomasia? L’impresa è ardua, ma non impossibile. E in città
non manca chi, come lo scrivente, è disposto ad offrire gratuitamente le
proprie energie ed il proprio tempo libero per dare una mano.
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