lunedì 10 ottobre 2011

UN CASTELLO DI EQUIVOCI - Pino, Italiano e la Gazzetta del Sud

In riferimento all’articolo apparso oggi sulla Gazzetta, che ha pubblicato un intervento del sig. Lorenzo Italiano («Nessuna inaugurazione, ma solo una visita ai cantieri del castello. L'ex sindaco di Milazzo, Lorenzo Italiano, in una lettera al giornale risponde alle recenti dichiarazioni del sindaco Carmelo Pino»), desta sorpresa apprendere - peraltro soltanto adesso - che trattavasi di visita al cantiere e non di inaugurazione.

Evidentemente il sindaco attuale e migliaia di concittadini come il sottoscritto erano stati tratti in inganno dal manifesto che l’Amministrazione Comunale pro-tempore aveva fatto affiggere lungo le strade cittadine alla vigilia del 23 maggio 2010 e delle ultime elezioni amministrative, manifesto in cui si annunciava la presentazione del «Castello restaurato» e non «in corso di restauro».

A trarli in inganno, poi, il ricco catering, che di norma si organizza in occasione di solenni inaugurazioni ed i cui rifiuti fecero bella mostra di sé (furono abbandonati sul bastione di S. Maria) nel pomeriggio di quel 23 maggio, quando dei tecnici e degli addetti ai lavori cui fa riferimento il sig. Italiano sulla Gazzetta di oggi non v’era traccia alcuna, almeno agli occhi delle  centinaia di visitatori (bambini inclusi) che come il sottoscritto visitarono il cantiere tra le 16,00 e le 18,00, col rischio concreto di infortunarsi a causa delle mille trappole che - documentate con tanto di fotografie in un documento pubblico allora redatto dallo scrivente - purtroppo continuano ancora ad essere presenti in questi giorni, dopo oltre un anno di Amministrazione Pino, oggi impegnata in un folle progetto di costruzione di un costosissimo nuovo teatro all’aperto.

A trarli in inganno, ancora, il comunicato stampa ufficiale diffuso dal Comune di Milazzo alla vigilia di quel 23 maggio: «Domenica 23 maggio alle 11 - si legge nel comunicato - l’Amministrazione ha annunciato la cerimonia di consegna dell’imponente fortilizio che – si auspica – possa diventare, dopo gli interventi di restauro (investimento da quasi 12 milioni di euro) il riferimento dello sviluppo culturale, turistico ed economico della città. Il sindaco Italiano ha auspicato che tutta la cittadinanza partecipi alla riapertura dell’antico maniero».

A trarli in inganno anche il discorso pronunciato dall’allora sindaco il 23 maggio 2010, pubblicato nel sito internet comunale il giorno successivo: «Il Castello rappresenta uno scrigno di cultura che si identifica pienamente con la storia della nostra città – ha affermato Lorenzo Italiano, subito dopo il taglio del nastro (proprio così, taglio del nastro, ndr). Oggi restituiamo questa struttura alla collettività con l'intento di portare avanti un progetto ambizioso che punta a fare della nostra città un polo d'eccellenza culturale, attraverso gli itinerari museali, le chiese, i siti archeologici e, appunto, il maniero appena restaurato”.

A trarli in inganno inoltre gli orari di visita del bene culturale e non del cantiere diffusi dall’Amministrazione pro-tempore il giorno successivo alla cerimonia d’inaugurazione o di mera visita al cantiere che dir si voglia: «Gli uffici comunali hanno reso noti gli orari di accesso al Castello. Saranno esclusivamente visite guidate. Nelle ore mattutine la prima visita è prevista alle 9,30, l’ultima alle 11,30. Nel pomeriggio, prima visita alle 15,30, ultima alle 17,30».

Una domanda sorge spontanea: che necessità c’era di organizzare un catering da 10 mila euro o di tagliare il consueto nastro se si era ancora lontani dall’inaugurazione?

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