Milazzo
si riappropria finalmente del proprio Castello. A presenziare alla
cerimonia di consegna del Monastero delle Benedettine, tenutasi ieri
sera nei locali ben climatizzati dell’annessa chiesetta del SS.
Salvatore, circa un centinaio di persone. In verità, per alcuni di loro è
stata un’opportunità per rivisitare, dopo oltre due anni dall’altra
cerimonia inaugurale firmata Lorenzo Italiano, una piccola porzione
della cittadella fortificata, per la quale, come ha ammesso lo stesso
primo cittadino, c’è ancora tanto da fare. Restano infatti off-limits
l’intera cinta muraria esterna, coi vasti spazi disponibili all’interno
dei bastioni di S. Maria e delle Isole, e tutta l’area alle spalle del
teatro all’aperto (cinta aragonese e Mastio normanno-svevo).
Nell’auspicare che nuove porzioni della cittadella si rendano presto
fruibili - qualcosa si potrebbe sbloccare già a fine anno - Pino,
affiancato dall’assessore alla Cultura Stefania Scolaro, non ha mancato
di ringraziare quanti si sono adoperati per favorire la riconquista del
monastero e di parte dell’area archeologica, dal dinamico RUP arch.
Ferdinando Torre ai giovani volontari coordinati dall’esperto Dario
Russo, che ha approntato un abbozzo di programmazione per tentare di
vivacizzare, anche nelle ore notturne, l’edificio conventuale sino ai
primi di settembre: sono previste, tra l’altro, degustazioni di vini e
di prodotti tipici e momenti di lettura. Da parte sua, il sindaco Pino,
non ha trascurato di ringraziare anche le «voci critiche di coloro i
quali in questi due anni hanno comunque rappresentato un pungolo, un
utile stimolo al fine di riconquistare questa porzione di Castello», che
effettivamente consente finalmente ai Milazzesi di godersi uno degli
edifici più interessanti del complesso fortificato e di assaporare nel
contempo viste mozzafiato, come quelle osservabili affacciandosi alle
finestre di quelle che un tempo furono le celle delle monache
benedettine o alla panoramica chiostrina dove alla fine della cerimonia è
stato ospitato il rinfresco.
L’area
attualmente visitabile consente di giungere, attraverso la
predisposizione di corde e transenne, sino alla porta Aragonese,
snobbando però una buona metà dell’area archeologica, esclusa dal
circuito di visita malgrado il collaudo positivo. A tal proposito
sarebbe opportuno restituire alla pubblica fruizione anche quest’area
degli scavi, sbarrando attraverso l’uso congiunto di paletti, corde e
transenne l’accesso al bastione delle Isole ed alla chiesetta
dell’Annunziata (Massimo Tricamo, oggimilazzo.it, 9 agosto 2012)
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