venerdì 24 giugno 2011

GALLERIE DI CONTROMINA E TEATRO ALL'APERTO: NECESSITA' DI INTERVENTI BEN MEDITATI

A Savona, qualche mese fa, hanno scoperto ai piedi dell’imponente fortezza Priamar una galleria di contromina lunga 300 metri, immediatamente restituita alla pubblica fruizione. Una miniera d'oro per il turismo della città ligure.

A Milazzo la tetra galleria di contromina del bastione delle Isole, uno degli ambienti sotterranei più affascinanti e suggestivi del nostro Castello, lungi dall’essere adeguatamente valorizzata è stata dimenticata nel corso degli ultimi interventi di manutenzione, durante i quali non si è provveduto nemmeno a ripristinare l’accesso settentrionale, murato centinaia di anni fa. Inspiegabilmente non è stata neanche rimossa l’imponente massa di terra che giace all’interno dell’ampio vano del bastione delle Isole adiacente a tale accesso, rimozione che invece è stata eseguita a pochi metri di distanza in un altro ampio vano dello stesso bastione.

Eppure questo tenebroso ed affascinante cunicolo sotterraneo, la galleria di contromina appunto, potrebbe rappresentare un'attrattiva di primissimo piano per i turisti e non solo. Grazie ad essa il Castello di Milazzo potrebbe diventare una sorta di Eurodisney in grado di calamitare un numero notevole di visitatori.
Dell'altra galleria di contromina, ubicata nei sotterranei del bastione di S. Maria, non è stato nemmeno previsto un sia pur minimo accenno di studio e/o di progettazione, nonostante lo scrivente ne abbia comunicato l'esistenza  - con tanto di documentazione fotografica - al direttore dei lavori del cantiere di restauro e malgrado di essa si faccia cenno nel progetto preliminare redatto dall'arch. Antonino Giardina, il quale nella relazione dello stesso progetto posto a base d’asta non ha mancato di ringraziare i soci della Società Milazzese di Storia Patria per «l’accurata documentazione descrittiva, fotografica e grafica fornita» in materia di «gallerie di contromina e cinte bastionate» della fortezza milazzese.

Intanto emergono le prime indiscrezioni sulle idee progettuali per le quali è stata presentata istanza di finanziamento all’inizio del mandato dell’Amministrazione Pino: si parla già di installazione di un nuovo teatro all’aperto in luogo diverso da quello in cui è ubicato l’attuale, un’idea - spiace dirlo - alquanto infelice. Che senso ha questo trasferimento, quando invece il vecchio Teatro al Castello ha dimostrato tutti i suoi pregi nel passato: primo tra tutti la vicinanza all’ingresso della cittadella fortificata e la facile accessibilità per i furgoni ed i camioncini adibiti al trasporto delle scenografie? Per non parlare di altri due pregi: l’eccezionale vista panoramica, oltre che la vicinanza ai servizi igienici da poco realizzati all’ingresso del complesso fortificato?

Sinceramente certe idee progettuali sembrano siano state partorite in fretta e furia, senza alcuna seria meditazione. E si persiste nel commettere gli stessi errori: nessun coinvolgimento di studiosi ed associazioni culturali alla vigilia della redazione di qualsivoglia progettazione preliminare, col rischio concreto di buttar via milioni di euro. A tal proposito, tornando alle gallerie di contromina, sarebbe opportuno conoscere se sono stati previsti interventi di recupero di questi straordinari ambienti sotterranei negli elaborati presentati in sede di richieste di finanziamento a favore del nostro Castello. Si attende una risposta da parte dell’Amministrazione e dei tecnici comunali interessati.

GALLERIA DI CONTROMINA: IN COSA CONSISTE, A COSA SERVIVA
La galleria di contromina del bastione delle Isole rappresenta senza alcun dubbio uno dei luoghi più affascinanti dell’intera città murata. Ad essa - che richiama i canoni progettuali di uno dei più noti ingegneri militari del Cinquecento, il bergamasco Antonio Ferramolino - si accede dalla porticina, dotata di cancello, ubicata in uno dei quattro grandi vani del bastione. Superata quest’ultima, inizia una ripida rampa di scale costituita da 24 gradini e dotata di piccole nicchie, ricavate nelle pareti laterali, dove venivano collocate le torce destinate ad illuminare gli scalini. Percorsa questa prima rampa di scale ne segue una seconda, composta da circa dieci gradini, al termine della quale ha inizio il lungo sotterraneo, la galleria di contromina.

Si tratta di un cunicolo, alto mediamente m 1,60, che percorre il lungo muro perimetrale del bastione delle Isole, congiungendo così un orecchione all’altro. Il cunicolo, che può essere percorso solo restando con la schiena piegata, è largo un metro circa, ma in alcuni punti presenta delle piccole stanze - con planimetria ora quadrata, ora rettangolare - dove la larghezza raggiunge anche i due metri.

Il soffitto della lunga galleria, una volta a botte appena accennata, presenta ogni tanto la parte terminale di un condotto di forma circolare, il «catuso», che avrebbe dovuto consentire dall’alto l’aerazione della galleria medesima, ma anche l’immissione di sostanze nocive destinate ad uccidere l’assediante ventualmente penetrato all’interno del cunicolo.

In sostanza, questo tipo di galleria consentiva all’assediato di intercettare lo scavo di eventuali cunicoli sotterranei («mine») da parte dell’assediante. Quest’ultimo, infatti, avrebbe attaccato il bastione non già sottoponendolo ai ripetuti tiri delle artiglierie, bensì realizzando un lungo tunnel sotterraneo, la «mina» appunto, in maniera tale da raggiungere la base delle possenti mura del bastione, dove avrebbe collocato delle potenti cariche esplosive capaci di distruggere l’imponente fortificazione.

Venne così ideata, a fini preventivi, la cosiddetta «galleria di contromina», una sorta di galleria «d’ascolto», dove l’assediato avrebbe pazientemente vigilato ascoltando l’eventuale approssimarsi dei colpi di piccone della costruenda mina d’attacco, che non appena intercettata sarebbe stata prontamente neutralizzata.

Le gallerie di contromina rappresentano uno degli «aspetti tecnici salienti della progettazione del Ferramolino, e risultano in notevole anticipo sui tempi. La guerra sottorrenea, di mine e contromine, infatti raggiungerà la sua compiuta definizione nell’età del Vauban, ovvero intorno alla metà del secolo successivo» (Flavio Russo).

E’ stato proprio il Ferramolino, in sede di progettazione di alcune fortificazioni palermitane, a descrivere con dovizia di dettagli le modalità di costruzione di queste gallerie di contromina. L’importante documentazione, giunta fortunatamente sino a noi, consente, tra l’altro, di comprendere la precisa funzione dei «catusi» di cui sopra. Nel malaugurato caso di penetrazione nemica, avvenente allorché le galleria di mina avessero raggiunto e sfondato quella di contromina, sarebbero entrati in gioco proprio i «catusi», attraverso i quali venivano iniettate dall’alto alcune sostanze asfissianti, che, propagandosi lungo il cunicolo, avrebbero in breve tempo provocato la morte degli invasori: «acciocchi quando quod absit li dicti contromini fussiro prissi da inimichi – suggeriva il Ferramolino – per li dicti catusi sichi poza buctari foco seu artificio di foco chi li bruxa in li dicti stancii et affuca».

Tornando alla descrizione della galleria di contromina presente nel bastione delle Isole, occorre ricordare che la parte terminale di essa presenta una ripida rampa di scale che consente di risalire in superficie, ma attualmente l’uscita è murata

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