giovedì 7 luglio 2011

MUSEO GARIBALDINO: UN'OCCASIONE MANCATA

La sua inaugurazione avrebbe potuto rappresentare il fiore all’occhiello dell’intero ciclo di manifestazioni ed eventi promossi a Milazzo in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Proposto dallo scrivente in sede di  prima convocazione del comitato istituito dall’Amministrazione Comunale, il Museo della battaglia garibaldina del XX Luglio 1860 sembrava ormai cosa fatta.

Nessun problema per la prestigiosa e panoramica sede, l’antico monastero delle benedettine ubicato entro le mura della cittadella fortificata, per il quale, allo scopo di ovviare alla mancata ultimazione dei lavori in altre aree del maniero, si sarebbe potuto procedere - come assicurato dai tecnici comunali - con un collaudo parziale, ossia limitato allo stesso monastero.

Nessun problema inoltre per l’acquisto delle eleganti strutture espositive, anche se il sottoscritto, ben consapevole del momento piuttosto difficile che ancora oggi attraversano le casse comunali, aveva proposto il ricorso ad alcune vetrine custodite presso il vecchio Antiquarium archeologico di via Impallomeni, ad una serie di pannelli in plexiglass offerti dallo scrivente ed a cinque eleganti teche, recentemente restaurate a titolo gratuito dal maestro falegname nonché consigliere comunale sig. Franco Russo.

Nessun problema infine per il reperimento dei cimeli e della documentazione da esporre nel Museo: un noto collezionista di Milazzo infatti avrebbe messo a disposizione dell’ente, a titolo esclusivamente gratuito, la propria ricca e favolosa collezione, previo rilascio di inequivocabili garanzie in materia di custodia e videosorveglianza, oltre alla stipula di apposita polizza assicurativa, da cui la modestissima spesa di appena 2.000 euro necessaria per sostenere il costo di installazione di una telecamera di videosorveglianza  e quello relativo alla copertura assicurativa.

Alla collezione suddetta si sarebbero aggiunti altri preziosi cimeli di proprietà della Città di Milazzo, quali il letto e lo scrittoio usati da Garibaldi a Merì alla vigilia della battaglia, un quadro ottocentesco dell’Eroe dei due mondi, le litografie risalenti al XIX sec. di alcuni garibaldini illustri ed un manoscritto-ricordo custoditi nell'Archivio Storico, qualche volume pubblicato nel 1860, l’antica lapide del Pascoli conservata nel sottoscala del Palazzo Municipale, etc. etc.

Tutto sembrava procedere a gonfie vele, l’inaugurazione del museo veniva annunciata pubblicamente per il prossimo 20 luglio. Inspiegabilmente però l’iniziativa si è arenata e Milazzo ha perduto così l’ennesima occasione e soprattutto un’attrattiva che avrebbe potuto arricchire la magra offerta turistica di una Città in cui gli spazi museali continuano a rimanere una chimera.

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