martedì 19 luglio 2011

UN NUOVO TEATRO AL CASTELLO? NO, GRAZIE. MEGLIO FINIRE I LAVORI LASCIATI A META’.

Con determina dirigenziale n. 95 del 18 aprile 2011 il dirigente ai LL. PP. arch. Natalia Famà ha conferito l’incarico di redigere il progetto esecutivo di «completamento» in merito alla «conservazione e valorizzazione della cittadella fortificata quale bene della Comunità Europea» agli architetti Antonino Giardina e Carmelo Dragà.

Il progetto dovrebbe prevedere i lavori di completamento da finanziare con i fondi PISU (“Horus Milae” di cui all’asse VI “sviluppo urbano sostenibile”, come da deliberazione di giunta comunale n. 176/2010 e successive modificazioni ed integrazioni), lavori per i quali è stata avanzata richiesta di finanziamento pari a sei milioni di euro.

Tra i lavori rimasti in sospeso con i recenti interventi di manutenzione, il restauro dei vani interni di quasi tutti i bastioni della cinta aragonese, il recupero del pian terreno del bastione di S. Maria, quello delle due gallerie di contromina presenti, rispettivamente, nel bastione di S. Maria ed in quello delle Isole. Infine, il recupero di un ampio vano di quest’ultimo bastione, colmo di terra, non prelevata durante i recenti lavori e quello del pian terreno di ben tre ali del Mastio.

Il progetto dovrebbe prevedere i lavori di completamento, dicevamo, ma dalle prime indiscrezioni sulle idee progettuali per le quali è stata presentata istanza di finanziamento sembra emergere il contrario. Si parla difatti di installazione di un nuovo teatro all’aperto in luogo diverso da quello in cui è ubicato l’attuale, un’idea - spiace dirlo - alquanto infelice. In primo luogo perché assorbirebbe un terzo o addirittura la metà dell’intero finanziamento di sei milioni di euro, distraendo somme necessarie invece per eseguire importantissimi lavori lasciati a metà. Ma c’è di più. Che senso ha questo trasferimento, quando invece il vecchio Teatro al Castello ha dimostrato tutti i suoi pregi nel passato: primo tra tutti la vicinanza all’ingresso della cittadella fortificata e la facile accessibilità per i furgoni ed i camioncini adibiti al trasporto delle scenografie? Per non parlare di altri due pregi: l’eccezionale vista panoramica, oltre che la vicinanza ai numerosi servizi igienici da poco realizzati all’ingresso del complesso fortificato? Che senso ha installare un nuovo teatro all’aperto in un luogo, quello prospiciente il bastione delle Isole e l’abide della chiesa dell’Annunziata, fortemente esposto alla furia del vento di ponente?

Sinceramente certe idee progettuali sembrano siano state partorite in fretta e furia, senza alcuna seria meditazione. E si persiste nel commettere gli stessi errori: nessun coinvolgimento di studiosi ed associazioni culturali alla vigilia della redazione di qualsivoglia progettazione preliminare, col rischio concreto di buttar via milioni di euro. E soprattutto, come in passato, nessuna conferenza pubblica di presentazione del progetto, accessibile a pochi intimi ed inaccessibile a coloro i quali potrebbero validamente offrire il proprio contributo di idee. E dire che questa Amministrazione Comunale sulla trasparenza e sul coinvolgimento in materia di lavori al Castello aveva fatto tante promesse. Promesse da marinaio?

Nessun commento:

Posta un commento